” Che Dio perdoni loro il gusto di tale ghiottornia! ”

La tradizione ci ha tramandato una cucina povera, abituata ad arrangiarsi egregiamente con quello che si trovava. Non c’era tanto lusso, c’era molta inventiva.
Pochi elementi, ma ottimamente combinati in modo semplice, hanno lasciato la base delle ricette che ancora oggi bollono in pentola.
Con le erbe spontanee di campo si ottengono le torte di erbi; la farina di castagne che oggi è una D.O.P. sfamò il popolo lunigianese; la crescente è sempre stata cotta con le foglie di castagno perché non c’era olio per ungere la teglia; i testaroli sono sfoglie sottili e brunite risultato di una prima cottura nei testi che successivamente scottati in acqua bollente vengono poi conditi con il pesto battuto nel mortaio di marmo; i salumi, piuttosto magri, si accompagnano con le frittelle e gli sgabei.
Sulla tavola dei giorni di festa compaiono ancora abbondanti porzioni di agnello di Zeri, la cui carne prelibata ha ottenuto da qualche anno il prestigioso riconoscimento di presidio Slow Food.
La bontà delle altre carni che utilizziamo in cucina è garantita dalla rintracciabilità della loro provenienza, spesso a chilometro zero.

Ma soprattutto, a stupire è la qualità e non solo la quantità di preziosi Funghi Porcini che troverete nei piatti. La ricchezza primitiva ma raffinata dei nostri boschi fa sentire ogni commensale un privilegiato. Anche il tartufo Scorzone ci fa l’occhiolino.
Del lavorare i funghi porcini la nostra famiglia se ne occupa da tre generazioni, ed ecco la prova www.ilfungopontremoli.it
Per gli stomaci non ancora paghi è consigliato un assaggio di formaggio che sa di latte d’alpeggio, colato dell’oro fino del nostro miele D.O.P..
La pasticceria classica pontremolese riserva le piccole Amor ripiene di crema pasticcera e la spongata; ma la cucina affettiva di tutte le nonne ci ha fatto fare merenda con le crostate semplicemente rese deliziose dalla marmellata casalinga, il buccellato profumato, la ricca torta di noci e nocciole, le soffici torte con le fette di mela rotella.
Il pasto si conclude con un bicchiere di piccoli frutti di bosco, ricoperti di zucchero ed innaffiati di vino rosso.
Solo vini locali imbottigliati ed etichettati, un bicchierino di Bargnolino fatto in casa o di China di Fivizzano per gradire.
Tutti gli ingredienti utilizzati in cucina sono di qualità superiore e prodotti in Terra di Lunigiana o limitrofa.